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Intermezzo

Io, per me, no, non sono un organetto
Che suoni a ogni portone


Io non pretendo illuminare il mondo,
Né il buffon gli vo’ fare.

Or, l’una cosa o l’altra si propone
Chi scrive al tempo nostro.
Faccia chi vuol l’apostolo o il buffone;
Costa poco l’inchiostro,

E la parola meno, e l’onor nulla,
E la menzogna è il vero,
E tutto è falso. Oh via, che mai mi frulla
Adesso nel pensiero?

Io sento in me qualcosa di Nerone,
Ma piú puro e giocondo:
Non sangue o teste, io voglio, in conclusione,
Vo’ schiaffeggiare il mondo.

Detto fatto. Ogni strofe, alta, animosa,
Vola via senza guanti;
Ogni strofe è uno schiaffo a qualche cosa:
Avanti, avanti, avanti.

Giosuè Carducci - Intermezzo

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Nei cieli bigi guardo fumar…

Nei cieli bigi guardo fumar dai mille comignoli Parigi…
Capita di svegliarsi con un motivetto in testa.
Oggi per le circonvoluzioni cerebrali gira la Boheme, in casa fa un freddo porco, se ti affacci alla finestra puoi guardare fumar dai comignoli Milano e i cieli saranno bigi a minuti.
In questi tempi incerti comunque due punti fermi ci sono: si vola, non devono esserci scioperi, e fuori si fischietta come ieri, come ieri l’altro, come domani.
Bene, un caffè e giochiamo al toto putsch.
Il nostro nuovo futuro radioso si prepara, c’è lavorìo, lasciamo fare, non disturbiamo, ci sta chi ce penza.
Lasciamo i comignoli fumare, in trepida attesa del momento fatidico, quando finalmente sarà tutto un vociare: è nato, è nato!

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‘n’ata storia

E pe’ me resta ‘o cielo ‘e notte
cu’  ‘nu filo ‘n mano s’aspettava ‘o sole
E pe’ me resta solo ‘a’ddore
Terra c’ammesca ‘a vita e se ne va

                                 (Pino Daniele)

E per me di notte resta il cielo
Con un filo in mano s'aspettava il sole
E per me resta solo l'odore
Terra che rimescola la vita e se ne va
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J. Von Neumann

“Gli interventi in campo atmosferico e climatico si svolgeranno su una scala difficilmente immaginabile al momento, si fonderanno con gli affari di ogni nazione più profondamente di quanto farebbe la minaccia di una guerra nucleare o di qualsiasi altra guerra”.
(1955)

J. Von Neumann (1903-1957) è generalmente considerato come uno dei più grandi matematici della storia moderna e una delle personalità scientifiche preminenti del XX secolo. A lui si devono contributi fondamentali in numerosi campi della conoscenza come la teoria degli insiemi, analisi funzionale, topologia, fisica quantistica, economia, informatica, teoria dei giochi, fluidodinamica e in molti altri settori della matematica.
Von Neumann fu cooptato nel Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica; un coinvolgimento alimentato dal profondo odio verso i nazisti, i giapponesi e i sovietici. Fu lui a suggerire come lanciare la bomba atomica a Nagasaki per creare il maggior numero di danni e di morti, fu lui a intervenire nella costruzione della bomba al plutonio realizzando la cosiddetta “explosive lens”, e ancora lui incentivò la costruzione di ordigni nucleari sempre più potenti. Innamorato delle auto e del lusso, von Neumann si spinse oltre, proponendo alle autorità militari di bombardare preventivamente con armi nucleari l’Unione Sovietica per scongiurare il pericolo rosso. La sua teoria dei giochi fu utilizzata in questo contesto per studiare e ipotizzare tutti i possibili scenari bellici che si possono sviluppare in seguito a certe decisioni.
Il fervore con cui appoggiava lo sviluppo degli ordigni atomici lo spinse a seguire di persona alcuni test nucleari nella seconda metà degli anni quaranta, che raggiunsero l’apice con la bomba H lanciata sulle Isole Marshall nel 1952. Per questo suo forte impegno nelle tristi vicende belliche della seconda guerra mondiale e del nucleare militare che hanno segnato l’immaginario collettivo e l’opinione pubblica mondiale è visto come figura piuttosto controversa, ed etichettato come genio del male.
Nello stesso anno dell’esplosione della bomba H, fu nominato membro del General Advisory Committee della AEC (Atomic Energy Commission) e consigliere della CIA (Central Intelligence Agency, l’agenzia statunitense per lo spionaggio all’estero).

(wikipedia)

da: nogeoingegneria.com

Sarebbe ora di concentrarsi sul fatto che il caos meteorologico va imputato a un’interferenza nelle condizioni atmosferiche, invece di dare ripetutamente la colpa alla CO2. Ormai è quasi noioso, ma è fondamentalmente scandaloso che ogni volta che c’è una qualche catastrofe e grave anomalia, la “crisi climatica” venga immediatamente indicata come la causa.

Vien in mente, fino a l’altro ieri si parlava della sorprendente crescita dell’economia spagnola. Ora si parla di altro.

Interessante è anche questo fatto. La Spagna riconosce formalmente la Palestina.

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Una simpatica creatura

Questo è il mio commento al video: "La versione ipocrita e bugiarda di Victoria Nuland sulla questione russo-ucraina" pubblicato da Visione TV circa un mese fa.
Chi volesse deliziarsi con la visione del video integrale lo trova qui:
https://www.youtube.com/watch?v=hjLqMzDWcp4&t=1100s
https://odysee.com/@visionetv:2/la-versione-ipocrita-e-bugiarda-di:2

Una storia edificante, la pesca al nasello, le prime sbronze in alto mare, le prime timide bestemmie in russo. E quel momento, allo sbarco, quella lettera del Dipartimento di Stato… Che momento, dalla pesca d’altura alla vita diplomatica in un fiat. Il sogno americano!
Sì, così è che funziona la vita. Un plot hollywoodiano, operazione umanità, simpatia, lavanderia, per i minuti di picco dell’audience.
La signora dei biscotti, dei panini a piazza Maidan, era la signora dei merluzzi e non lo sapevamo. Sono emozioni forti. Gran donna.
Feroce e disgustosa la politica dei neocon*, e all’altezza dei suoi intendimenti sono e sono stati i suoi interpreti di punta, i suoi fuoriclasse della manipolazione, i suoi artisti della menzogna, della mistificazione, i suoi misantropi campioni di cinismo.
Con un ego ipertrofico perfettamente in linea con quello degli apparati che rappresenta, con una superbia che le impedisce di sudare, deforma la storia brutalizzando la verità, la seppellisce sotto una coltre di menzogne mostrando di percepire la politica estera cannibale dell’impero come dato di natura. Cosa buona, giusta, aperta, democratica.
Una creatura deliziosa, non c’è che dire.
Trattengo i conati e ho un moto di solidarietà verso un David Colantoni certamente in preda ad attacco di dissenteria, immagino Giorgio Bianchi coi crampi allo stomaco e un principio di labirintite, un po’ frastornato da tante cazzate.
Comunque, grazie Visione TV per questo contributo alla nostra “istruzione”. Qui ci si “agita”, qualcuno si “organizza”.

*la nostra amata sciura è ufficialmente parte del partito democratico ma in realtà è esponente di quel potere trasversale agli schieramenti ufficiali che opera secondo fini che trascendono le politiche di facciata. E' la moglie di Robert Kagan, neocon d'assalto, cofondatore del PNAC "Project for the new american century", con Dick Cheney e Donald Rumsfield. Chi non conoscesse l'operato di questi simpatici boy scout, di cotanti sensibili benefattori, si documenti.

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un estratto da: Considerazioni sulla musica e sulla didattica musicale con qualche doverosa diversione sull’oggi

di Gianni Consiglio

(…)
Del mondo la bellezza e la bruttezza, la sua armonia e disarmonia, le tante voci, i suoi canti e le sue urla scomposte, i suoi profumi e i fetori immondi, le sue sete e i suoi velluti, i suoi chiodi arrugginiti, i cocci di vetro, i suoi sonni e le insonnie, la sua quiete e il suo furore.

Ai nostri sensi il difficile lavoro di veicolare tanta varietà e ricchezza all’interno, di portarlo a noi, all’io, e di restituirlo, così filtrato, elaborato,  al mondo che ne risulterà più o meno modificato.
A tal proposito Borges in una delle sue ultime opere, forse proprio l’ultima, “Atlante”, scriveva “A circa trecento o quattrocento metri dalla piramide mi chinai, presi un pugno di sabbia,  lo lasciai cadere silenziosamente un po’ più lontano e dissi a bassa voce: Sto modificando il Sahara.  Il fatto era minimo ma le non ingegnose parole erano esatte e pensai che era stata necessaria tutta la mia vita perché io le potessi dire”

Consapevoli di ciò o meno, questo è  la musica (e l’arte tutta), una costante rielaborazione del mondo, e nella zona di transito, di scambio fra noi e il mondo essa si realizza e si manifesta.

(…)

Invito tutti noi a riappropriarci delle mani libere, del silenzio, di un po’ di spazio dove i pensieri possano nascere, espandersi e fiorire, le mamme e i papà a non avere timore di indirizzare i pargoli verso attività che siano per loro viaggi alla scoperta di sé stessi, che li aiutino a trovare la loro unicità, le pecore le si va a vedere nei pascoli in campagna che sono tanto carine. Li invito a lasciargli un po’ di tempo per il non far nulla, dove potersi annoiare e cercare soluzioni con fantasia e creatività, di procurargli un po’ di spazio dove andare in giro a braccia appese.

Abbiate cura di ciò che è umano, difendete quei diritti fondamentali senza i quali tutti gli altri diritti sono fuffa, specchietti per le allodole, sostenete la libertà di espressione, di critica, di assemblea, la libera circolazione delle idee sempre e comunque, su tutto e prima di tutto, perché sul ristabilimento di questi diritti che vacillano si possa ricostruire una vita degna per noi e per i nostri figli.

Tantissima attenzione a chi ci vuole zitti e buoni, a chi lo canta e a chi ci vuole fuori dalle scatole, che tanto ci pensa lui, perché noi cosa ne possiamo sapere…

Che la pace sia con tutti.

Ipse dixit!

Qui l’articolo completo

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Re, regine, torri e alfieri

“Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo in cui chi è preposto alla esecuzioni delle leggi può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle od anche soltanto deluderle, con sicurezza d’impunità.
E quindi, o questo “infrangi-legge” sia ereditario o sia elettivo, usurpatore o legittimo, buono o tristo, uno o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva che basti a fare ciò, è tiranno; ogni società che lo ammette è tirannide; ogni popolo che lo sopporta è schiavo.”

Vittorio Alfieri – Della tirannide (1777)
capitolo secondo

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Mala tempora currunt


Andare tutti dietro la palla
Guardare il dito così intensamente da riuscire a non vedere la luna
Passare dalla cucina al bagno scostando il pachiderma e non trovarci nulla di strano
Mani di bambini dal gorgo dello scarico implorano aiuto
Avvicinarsi ancora con stolida fiducia alla lanterna della rana pescatrice
Moneta d’oro che tintinna nell’abisso anecoico meta nero
I muri che s’avvicinano
Il soffitto che s’abbassa
E tutte e tutti e tuttu e tutt*
Per la paralisi della glottide
E piangere
E gridare
E agire

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Quando una farfalla…

In matematica e fisica l’effetto farfalla è una locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.
(cfr. Effetto farfalla – Wikipedia)

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nogeoingegneria.com

Portale contro le manipolazioni climatiche e ambientali


Sistemare il cielo: la storia accertata del controllo del tempo e del clima (prima parte).

PREMESSE: Il mio contributo alla conferenza ha messo in risalto un aspetto significativo nel quadro generale della manipolazione dell’atmosfera terrestre. La mia scelta tematica si è rivelata particolarmente azzeccata durante l’incontro, in quanto il Prof. Philippe Pelletier ha sottolineato nel suo interessantissimo intervento che l’umidità in atmosfera è un fattore chiave del cambiamento climatico. Recentemente la formazione delle nubi è stata dichiarata ufficialmente un fattore condizionante del clima e, secondo questi esperti, questa realtà è stata sottovalutata per molto tempo. Alcuni di questi studi distinguono inoltre tra formazione naturale e artificiale delle nuvole. È proprio in quest’area che assistiamo a ingerenze mostruose, e lo vediamo a occhio nudo.

I contributi saranno pubblicati in forma di video il prima possibile.
Di Maria Heibel
Leggi l’articolo

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Valtrebbia

Agosto 2024

Petizione per l’istituzione di semafori nei cieli italiani.
Controllori di volo in agitazione: “Incroci non più gestibili, la situazione sta sfuggendo di mano”.
Firma anche tu!

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Arrivano i marziani?

Oddio, il claimat ceing

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L’importante è crederci

Così il cielo sopra Milano in questi giorni.
Beh, che c’è di strano?
Si vede che c’era traffico, embe’
T’interessa a te, t’interessa…

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Cottura lenta

Il buio, la luce, gli angeli… Com’è che era?

Poi, verso metà febbraio 2022, a Gandia, dopo un mese e mezzo di cura, di luce, il cielo comincia a farsi a quadretti, a rombi, ed è tormenta per un  mese e mezzo. Dopo i primi dieci giorni di pioggia forte e mareggiate continue, la stampa locale dice: “erano vent’anni che… Al ventesimo giorno: “correva il 1911 quando… Passato il mese di tempesta pressocché senza sosta, con la bellissima grande spiaggia trasformata in cimitero ittico non si faceva più cenno alla cosa. E al ragioniere venne il leggerissimo sospetto…
Passati i canonici due anni (la digestione ha i suoi tempi) si comincerà a parlare di geoingegneria anche nei salotti più conformi? Piano piano, a poco a poco, un pezzo alla volta, un grado centigrado alla volta. E’ per il nostro bene, tranquilli.

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Rinascite

31 agosto, venti anni fa.

La sfida inizia prima di cominciare.
Genova è una città bella e terrificante. La sopraelevata, una barriera che mi sfianca, un incubo fra me e il mare.
Volevo scendere a vedere le barche. Da su scorgevo gli alberi, e intuivo le marine. Un unico passaggio ripido e angusto per raggiungerle, una scalinata a tratti chiusa, tetra, poco rassicurante. In un tratto cieco mi trovo davanti un ragazzo enorme con una siringa in mano, ha un vistoso cerotto al naso e occhi spenti e spaventati. Ha paura. Ho paura.
E’ da un po’ che ho di nuovo paura, passerà?
E’ uno degli effetti di questa nuova vita, di questo nuovo tempo, di questo nuovo io che non so ancora bene cos’è, com’è.
Avrò paura anche in mare, sul barchino?
Al varco di levante ho avuto una percezione di inferno, di fine, di vivere dentro il delirio di quella disperazione. Sono rimasto scosso.
Il grosso tossico si è tirato su dal gradino, poco più in là una pozza di diarrea. Una puzza tremenda. Siringa in mano è corso via spaventato venendomi incontro, oltrepassandomi per guadagnare la salita, la città.
Si è spaventato. Cos’è la paura che ha avuto? Chi ero io per lui? Lo specchio della sua desolazione? Forse solo uno che lo aveva beccato.
[qualche ora e chilometro dopo]
Adesso cercherò di raggiungere il traghetto in  questo casino che è l’area portuale. Quanto alle barche e al marina che vedevo dalla sopraelevata, non c’è stato verso di raggiungerle. Terreno interdetto, minato, tutto sbarrato, tetro, sporco, angusto, pericoloso. Keep out!
E continuo a macinare strada con le ginocchia doloranti che mi portano fino a una parte accessibile e accogliente. Il porto antico.
Barche da raggiungere, il cuore si fionda, il resto del corpo ci prova, l’incedere sempre più claudicante.
Grandi coincidenze? Piccole coincidenze?
La via è intitolata a De Andrè.
Una barca attira la mia attenzione, quando mi rendo conto che è il Moro di Venezia sobbalzo e mi imbambolo a guardarla, e a ricordare.
Poi mi riscuoto, mi giro e quasi non riesco a crederci!
Accanto, proprio accanto c’è ormeggiata l’ultima barca di Simone Bianchetti.
Enorme e solitaria, solitari lei e Simone. Simone che non c’è più.
[qualche ora dopo]
E’ sera, il traghetto si avvicina alla banchina, un condominio in manovra che mi porterà in Sardegna dove salterò a bordo di un barchino di sei metri e mezzo da portare a Porto Venere.
Danno tempo brutto, mala tempora currunt, ma non chiedo di meglio.