di Gianni Consiglio
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Del mondo la bellezza e la bruttezza, la sua armonia e disarmonia, le tante voci, i suoi canti e le sue urla scomposte, i suoi profumi e i fetori immondi, le sue sete e i suoi velluti, i suoi chiodi arrugginiti, i cocci di vetro, i suoi sonni e le insonnie, la sua quiete e il suo furore.
Ai nostri sensi il difficile lavoro di veicolare tanta varietà e ricchezza all’interno, di portarlo a noi, all’io, e di restituirlo, così filtrato, elaborato, al mondo che ne risulterà più o meno modificato.
A tal proposito Borges in una delle sue ultime opere, forse proprio l’ultima, “Atlante”, scriveva “A circa trecento o quattrocento metri dalla piramide mi chinai, presi un pugno di sabbia, lo lasciai cadere silenziosamente un po’ più lontano e dissi a bassa voce: Sto modificando il Sahara. Il fatto era minimo ma le non ingegnose parole erano esatte e pensai che era stata necessaria tutta la mia vita perché io le potessi dire”
Consapevoli di ciò o meno, questo è la musica (e l’arte tutta), una costante rielaborazione del mondo, e nella zona di transito, di scambio fra noi e il mondo essa si realizza e si manifesta.
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Invito tutti noi a riappropriarci delle mani libere, del silenzio, di un po’ di spazio dove i pensieri possano nascere, espandersi e fiorire, le mamme e i papà a non avere timore di indirizzare i pargoli verso attività che siano per loro viaggi alla scoperta di sé stessi, che li aiutino a trovare la loro unicità, le pecore le si va a vedere nei pascoli in campagna che sono tanto carine. Li invito a lasciargli un po’ di tempo per il non far nulla, dove potersi annoiare e cercare soluzioni con fantasia e creatività, di procurargli un po’ di spazio dove andare in giro a braccia appese.
Abbiate cura di ciò che è umano, difendete quei diritti fondamentali senza i quali tutti gli altri diritti sono fuffa, specchietti per le allodole, sostenete la libertà di espressione, di critica, di assemblea, la libera circolazione delle idee sempre e comunque, su tutto e prima di tutto, perché sul ristabilimento di questi diritti che vacillano si possa ricostruire una vita degna per noi e per i nostri figli.
Tantissima attenzione a chi ci vuole zitti e buoni, a chi lo canta e a chi ci vuole fuori dalle scatole, che tanto ci pensa lui, perché noi cosa ne possiamo sapere…
Che la pace sia con tutti.
Ipse dixit!
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