Anno del Signore

Anno del Signore

Una mattina d’estate, appollaiato su una roccia nei pressi della cima del monte Igman, il creatore godeva dell’opera sua lasciandosi solleticare dai pungoli di piombo che saettavano da ogni parte e giocava a schivare tiri d’obice. E quando scese a valle, gli bastò volerlo che era già là, si mosse, tra le urla, le lacrime, gli strazi e i lamenti per godere di tutte quelle preghiere che lo invocavano da ogni parte, piene di adorazione.
E lo si sentì sussurrare: “Abramo, che stirpe varia e affezionata hai generato, bravo”.
A un certo punto il sole s’abbuiò, una nuvola nera correva veloce, nel vento, e da quel vento di staccò un vento che avvolse Dio e lo pregò: “Ascoltami, signore del cielo e della terra, vengo dall’altra parte di questo tuo mondo, da un’isola in mezzo al mare, sta per succedere qualcosa di terribile laggiù, ascoltami, ti prego!”
Ma Dio, che è tutto, si fece vento così che il vento parlasse al vento, la nube pianse lacrime e lui se ne rinfrescò, e addormentato che fu prese a sognare un altro dei suoi terribili sogni, uno dei suoi preferiti, sognò l’Africa.

gianni consiglio_1994

Due parole su "Anno del Signore"
Erano gli anni della guerra in Bosnia, Sarajevo era sotto il tiro dei cecchini. Erano gli anni degli  ultimi test con esplosioni atomiche sottomarine nei pressi di atolli sperduti nel Pacifico, l'ultimo, se ben ricordo, quello dei francesi a Mururoa. Erano anche anni in cui si univano e coordinavano fra loro associazioni di liberi e pacifici cittadini di tutto il mondo che facevano sentire la loro voce contro le manovre antisociali dei centri di potere politico e finanziario attirando l'attenzione nei grandi summit internazionali. Il muro di Berlino era caduto da poco, l'Italia era da un paio d'anni stata messa in vendita, al mercatino del panfilo Britannia. Oscuri fili si tessevano, le cui trame oggi ci avvolgono e imbavagliano. Gli artisti cominciavano a perdere  le loro lingue allenate a battere il tamburo, si affievolivano le voci potenti adatte per il vaffanculo. Era iniziata da un decennio l'epoca del disimpegno, dell'edonismo, dell'appiattimento delle coscienze e delle menti. Ma ancora, in quegli anni ci si mobilitava e si cantava per la liberazione di Mandela, la voce del popolo poteva ancora cambiare le cose. Cresceva in quegli anni un movimento mondiale libertario e pacifista che stava diventando una spina nel culo dei grandi poteri, e che proprio a causa di ciò morirà di morte violenta a Genova nell'estate del 2001. 
In quegli anni iniziavo i concerti della mia band Malamanera, con un pezzo che si chiamava "Anno del Signore", un pezzo atipico, costruito su un groove di batteria fra il tribale e l'apocalittico sul quale io recitavo il testo in interazione con gli interventi strumentali degli altri ragazzi della band.
Non ho nessuna registrazione di questo brano, occorrerà porre rimedio.
 
Gianni Consiglio, marzo 2022

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