00:30 Soluzione abitativa mobile
Aprire è rischiare, questo è certo, e per anni la mia porta è stata chiusa.
Hanno bussato, non era per me.
Di nuovo hanno bussato, ho aperto e l’onda d’urto ha mandato tutto in pezzi.
Aprire è rischiare
E’ un freezer che si sbrina
acqua che se ne va in giro
06:45 Bus 50
Come vanno le cose?
Vanno come devono andare.
Vedersi.
Vedere non è guardare, non è osservare.
Può venire prima, può venire dopo, può non accadere mai, comunque prescinde dalla conoscenza.
09:15 Ufficio
– Come stai?
– Pieno come un uovo.
– Hai mangiato troppo?
– No, è solo che osservo questa vita, questo scorrere del tempo dettato da un lancio di dadi truccati, questa sequenza di uno e uno, e poi finalmente un due: il weekend.
Un gioco così ovvio, così stupido.
-E questo ti riempie?
-Sì, mi satura di vuoto.
-Raccomandate?
-Sì, un bel mucchio di raccomandate.
11:00 Ufficio
-Che fai?
-Faccio edilizia esistenziale, una specie di muratura. E carpenteria di sopravvivenza.
– Capito, costruisci, aggiusti.
-Già.
– Adesso devo salire.
– Non andartene
– Ma devo, e poi… vedi bene che non ci sono.
12:05 Ufficio
-Buon giorno, c’è al telefono Dalle Grave, chiede di lei.
-Dalle Grave…mmh, e chi è?
-Non saprei, che vuole fare? Ci vuole parlare?
-Lei che dice?
-No, direi di no… Suona pesante. Grave, Dalle Grave. Pesante. Una pietra tombale… Graveyard. Io non ci parlerei, a quest’ora poi.
-E come dovrebbe chiamarsi qualcuno per parlarmi?
-Vediamo… Fiore dovrebbe chiamarsi o… Campo. O Uccello. Ecco, Uccello.
Una volta mia nonna per un Uccello si stava scaraventando giù dall’auto in corsa.
Eravamo a Siracusa, conosce? Bel posto, si era in vacanza, Opel Record in assetto gran crociera e a un certo punto percorrendo una piazza: ” Maria Uccello, bbih, Maria Uccello” e apre lo sportello per protendersi verso il volatile.
Mio padre molla un attimo la guida e grazie anche alla scarsa agilità dell’avo l’afferra in tempo, ma appena in tempo, sa? Per metà pendeva già fuori.
Vede, non l’avrebbe mai fatto mia nonna per un Dalle Grave Graveyard.
Bisogna ricordarsi le lezioni dei vecchi, non trova?
-Dovrebbe salire da me un giorno o l’altro. Che dice? Ci facciamo due chiacchiere.
-Senz’altro, sì. Un giorno o l’altro.
15:58 Ufficio
-Che fai?
-In ordine di importanza? Penso, cerco di parlare con te, leggo, scrivo, suono e lavoro.
-Buon weekend
-Sì
Senti?
Io?
…
Io sono sordo cieco, non ci vedo e non ci sento
e quando vedo e sento
vedo e sento cose che non sono
Tu che fai, parti?
E tu? E tu che fai, non parti?
Devi parlarmi forte, a terremoti, a inondazioni
farti vedere in grosso stampatello
devi spiegarti in braille
Perchè io sono sordo cieco, non ci vedo e non ci sento
e quando vedo e sento
vedo e sento cose che non sono
E ogni mattina io ti guardo e me ne sto a pensare a cosa vedo
a cosa sento quando guardo
e a com’è che vedo e sento cose che non sono
E me ne sto quieto, scisso e distaccato
che un sordo cieco è meglio lì che stia
a debita distanza di sicurezza
di cortesia